Petraio i Gradini delle serenate

Durata: 2,00 ore HD
Tipologia: Walking tour
Meeting point: accoglienza Funicolare Morghen
Partenza da: Funicolare Morghen Rientro a: Corso Vittorio Emanuele
Consigliato a: Family, Adults, Young, Old, School
Tipologia: History, Anthropological, Tradition, Folklore, Landscaped
Descrizione:
In discesa tra paesaggi mozzafiato, abitazioni al pianterreno, edifici in stile liberty e balconcini fioriti, si racconteranno le serenate, gli aneddoti, le leggende e la storia di questi vicoli e gradinate piene di poesia. Un Paradiso nascosto tra tufo e abitazioni, nel silenzio ‘del vicolo nel vicolo’, tra storie tragiche e magia, fatture e poesia, si vivrà un tuffo nel passato, nei luoghi dove salendo le scale le Lavannare del Vomero cantavano: «Jesce sole, jesce sole, nun te fa cchiù suspirà…».

– storia e origini del luogo,
– Virgilio mago,
– largo Petraio i bassi di Luigia Sanfelice,
– ‘o vicolo nel vicolo: camera di compressione,
– ‘o Funneco di S. Di Giacomo,
– edicola sacra e leggende di Rocco d’Albuquerque,
– a’ Fattura.

Percorso Belforte S Elmo nelle segrete del Castello

Durata: 2,00 ore HD
Tipologia: Walking tour
Meeting point: accoglienza Belvedere S.Martino
Partenza/Rientro da:
Belvedere San Martino- Via Tito Angelini, 20/A, ingresso Castello
Consigliato a: Family, Adults, Young, Old, School
Tipologia: History, Art, Anthropological, Tradition, Museum

TICKET € 5,00

Descrizione:
Castel Sant’Elmo è un castello medievale costruito sull’eremo del Vomero, un tempo denominato Paturcium e dove sorgeva una chiesa dedicata a Sant’Erasmo (da cui Eramo, Ermo e poi Elmo). Questo possente edificio fu ricavato in parte dalla viva roccia di tufo giallo napoletano, e trae origine da una torre d’osservazione normanna chiamata Belforte. Per la sua importanza strategica, il castello è sempre stato un possedimento molto ambito sia per la sua posizione a 250 m s.l.m. e sia perché può controllare tutta la città, il golfo, e le strade che dalle alture conducono alla città. Un viaggio alla scoperta del BELFORTE spagnolo e dei suoi meandri, tra segrete, torri e ponti levatoi.
origini del Castello;
pontile e camminamenti pedonali;
ambulacri;
carceri alti con Museo e Fototeca di Storia dell’Arte;
sale dei cannoni;
cappellina della Madonna del Pilar (se aperta);
grotta dell’eremita;
piazza d’Armi;
la veduta dalla torre alta;
i segreti del Castello.

Percorso Scendendo la Pedamentina

Durata: 2,00 ore HD
Tipologia: Walking tour
Meeting point: accoglienza Belvedere S. Martino
Partenza da: Belvedere S. Martino Rientro a: Corso Vittorio Emanuele
Consigliato a: Family, Adults, Young, Old, School
Tipologia: History, Art, Anthropological, Tradition, Folklore, Landscaped
Descrizione:
La Pedamentina è un complesso sistema di discese gradinate; con i suoi 414 scalini collega la Certosa di san Martino al corso Vittorio Emanuele. Questa strada fu iniziata nel XIV secolo dagli architetti Tino da Camaino e Francesco de Vito, ma assunse l’aspetto attuale soltanto in seguito; storicamente fu anche usata come mezzo di offesa: più volte venne dotata di sistemi di difesa contro chi intendeva assediare Castel Sant’Elmo. Oggi rappresenta un’importante testimonianza storica ed urbanistica; essa è inoltre interessante anche da un punto di vista paesaggistico, in quanto costeggia gli orti e i giardini della vicina Certosa, oltre ad offrire pregevoli vedute sul Golfo di Napoli, tutto allietato dalle leggende e dalle storie nere del luogo.
Contestualizzazione visiva dal Belvedere di S. Martino;
leggenda di Matilde Serao;
origini del Vomero e della Pedamentina;
leggenda dei fantasmi delle guerre;
scalinatella e leggenda del fantasma bianco;
Napoli dal Corso con la leggenda del Paradiso.

Certosa San Martino

Durata: 2,00 ore HD
Tipologia: Walking tour
Meeting point: accoglienza Belvedere S.Martino
Partenza / Rientro a: Belvedere S.Martino
Consigliato a: Family, Adults, Young, Old, School
Tipologia: History, Art, Anthropological, Religion, Museum, Landscaped, Nature

Ticket € 6,00
(mercoledì chiuso)

Descrizione:
La Certosa rappresenta uno dei maggiori complessi monumentali religiosi della città, nonché uno dei più riusciti esempi di architettura e arte barocca. Conta circa cento sale, due chiese, un cortile, quattro cappelle, tre chiostri e giardini pensili. Cronologicamente è la seconda certosa della Campania essendo nata diciannove anni dopo quella di San Lorenzo a Padula. Dopo l’Unità d’Italia ha assunto il titolo di monumento nazionale e dal 1866 ospita il Museo nazionale di San Martino, nato con lo scopo di raccontare la storia artistica e culturale della città.

Oppure

La Certosa di San Martino venne fondata nel 1325 da Carlo d’Angiò, duca di Calabria, sulla sommità del colle di Sant’Elmo, da Tino di Camaino e Attanasio Primario. I certosini, che vi abitarono già nel 1377, apportarono una serie di modifiche con i maggiori artisti ed architetti nei secoli: infatti, alla fine del Cinquecento e agli inizi del Settecento, venne sottoposta ad un radicale rinnovamento ad opera degli architetti Giovanni Antonio Dosio (1581), Cosimo Fanzago (1623) e Nicola Tagliacozzi Canale (1723).Tra i pittori ricordiamo Lanfranco e il suo luminoso soffitto, la rivalità nei dipinti di Ribera e Stanzione, i colori di Battistello Caracciolo e Domenico Gargiulo (detto Nicco Spadaro), il caravaggismo di Luca Giordano, infine gli scultori Giuseppe Sanmartino e Domenico Antonio Vaccaro. L’attuale ordinamento restituisce la corretta percezione del luogo religioso e la misura dello spazio antico in un percorso museale che alterna testimonianze della storia di Napoli e della Certosa in osmosi con l’incantevole panorama urbano visibile da loggiati, belvederi e giardini: un vero e proprio museo civico che nel corso dei secoli si è arricchito di un patrimonio artistico, storico e architettonico di assoluto prestigio.

Veduta della città;
storia artistica e storica della Certosa, i certosini e San Bruno;
Fanzago e gli altri scultori;
Vaccaro, Spadaro, Corenzio, Sammartino;
la rivalità di Stanzione e Ribera;
Presbiterio ed altare, Sala Capitolare;
Coro dei Conversi, Sagrestia;
Cappella del Tesoro: il silenzio dei certosini, Cappella Grande;
il Grande Chiostro, le carrozze, il museo; il quarto del priore;
il presepe napoletano, il presepe di Cucciniello;
gli avvenimenti di Napoli nella Certosa, i suoi racconti e leggende.

Amori e Segreti alla Villa Floridiana

Durata: 2,00 ore HD

Tipologia: Walking tour
Meeting point: accoglienza ingresso villa (stabilire al momento)
Partenza / Rientro a: Esterno Museo
Consigliato a: Family, Adults, Young, Old, School
Tipologia: History, Art, Anthropological, Museum, Landscaped, Nature

Ticket € 4,00
(martedì chiuso)

Nel 1817 Ferdinando di Borbone acquistò da Cristoforo Saliceti, ministro di polizia del governo murattiano, un appezzamento con preesistente villa per destinarlo a residenza estiva della moglie morganatica Lucia Migliaccio di Partanna, duchessa di Floridia, sposata in Sicilia nel 1814, tre mesi dopo la morte della regina Maria Carolina. La ristrutturazione dell’intero complesso, che già comprendeva un piccolo casino (l’attuale Museo) ed una coffee-house (l’odierna Villa Lucia), fu affidata all’architetto Antonio Niccolini che, tra il 1817 e il 1819, progettò sia il rifacimento in stile neoclassico che la riconfigurazione dei giardini all’inglese. Il Niccolini progettò, inoltre, un teatrino all’aperto, un tempietto ionico, le serre ed alcune grotte per animali esotici. Nel 1919 la Villa divenne sede museale e dal 1924 ospita la collezione del duca di Martina.

– Origini del Parco e della Villa;
– Lucia Migliaccio la regina morganatica;
– il giardino all’inglese e le fiere dello zoo;
– Museo Nazionale Duca di Martina;
– Placido De Sangro duca di Martina;
– Avori, smalti coralli e bronzi dal Medioevo al XVIII secolo;
– Maioliche rinascimentali;
– 1200 Porcellane Ming e Qing;
– Ceramiche di Meissen, Capodimonte e Sèvres;
– l’Attico sul Mare;
– il Teatrino delle Verzure con laghetto.